La partecipazione a gare pubbliche è una delle aree più esposte ai reati presupposto previsti dal D.Lgs. 231/01: corruzione, turbativa d’asta, truffa ai danni dello Stato e falsità documentale sono solo alcune delle insidie che possono mettere a rischio l’azienda.
➡️ Quali sono le misure correttive da inserire nel Modello 231?
➡️ Come deve agire l’OdV per monitorare efficacemente i processi di gara?
➡️ Che procedure, controlli e check-list devono essere implementati per evitare sanzioni e interdittive?
Nell’articolo completo riservato agli abbonati (per abbonarti ad Alert231.it CLICCA QUI)
-
l’elenco dei reati da presidiare nelle gare pubbliche,
-
esempi pratici per aziende e consulenti,
Nella sezione 231 TOOLS riservata agli abbonati sono disponibili su questo argomento
-
una checklist operativa per l’OdV,
-
una procedura tipo da inserire nel Modello 231,
-
un template di formazione per il personale coinvolto.
Ecco un’anteprima dei contenuti
Nel contesto delle gare pubbliche, le imprese che partecipano agli appalti devono adottare comportamenti trasparenti, leciti e conformi alla normativa vigente. Il D.lgs. 231/2001 attribuisce responsabilità amministrativa all’ente per una serie di reati – detti reati presupposto – commessi nell’interesse o a vantaggio dell’ente stesso. In particolare, le procedure di gara rappresentano un’area critica per l’esposizione al rischio di reati come la corruzione, la turbativa d’asta, la truffa e altri reati contro la Pubblica Amministrazione.
Per questo motivo, è fondamentale che il Modello 231 contenga specifiche misure organizzative, procedurali e di controllo in relazione ai processi di partecipazione a gare pubbliche, anche attraverso consorzi, RTI (Raggruppamenti Temporanei di Impresa) o subappalti.
1. Reati presupposto rilevanti nelle gare pubbliche
Ecco i principali reati da considerare quando si partecipa a gare pubbliche: ….
Continua nella versione riservata agli abbonati
D.LGS. 231/2001, REATI PRESUPPOSTO E PROCEDURE DI GARA: COSA PREVEDERE NEL MODELLO 231 PER EVITARE RISCHI NELLE GARE PUBBLICHE